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Colloredo di Prato 24 Settembre 2007

'Il Fascino di un Mito' JUKE BOX d'epoca

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Andrea Peressoni

 
 

Andrea Peressoni abita a Colloredo di Prato collezionista e amate dei Juke Boxi  del primo periodo 1938-48 .°vedi video

Considerato un oggetto sorpassato, si č via via imposto come oggetto da collezione, trasformandosi da caro, simpatico, rumoroso  amico di tanti ragazzi di ieri a quella di un tranquillo, costoso e ricercato mobile da salotto.

Attualmente esiste una vera e propria caccia al Juke Box originale. Le loro quotazioni sono naturalmente molto variabili.

l'origine del nome "juke-box" č incerta (probabilmente significa "scatola per ballare", riprendendo il termine slang dei neri americani "jook", poi divenuto "juke", che significa appunto "ballare"), certamente un forte segno si č impresso nel lessico: ancora oggi infatti si usa il verbo "gettonare" per definire una preferenza nei confronti di argomenti e fatti non solo musicali

 

 
     
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Ma in America i Juke Box avevano avuto la loro vita gią fra gli anni Trenta e Quaranta.

La fase pionieristica č superata fra il 1933 e il 1938, a opera dei quattro maggiori produttori: Wurlitzer, Rock-Ola, Seeburg e AMI. Nasce il prototipo di Juke Box ormai entrato a far parte dell'immaginario collettivo: meccanismi interni ben visibili, fregi nichelati, luci fosforescenti e profluvio di materiali plastici traslucidi ideati da Miller e Fuller.
 

 
 

 
  Ami Continental II, 1962. E' ben visibile il meccanismo che consentiva 200 selezioni di 45 giri.  
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