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Colloredo di Prato 21 aprile2009

La Sardegna canta De Andrè

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GRUPPO ANDHIRA

 
  In sardo, alla parola ANDHIRA si associa un concetto errante della vita, una sorta di nomadismo culturale legato alla leggenda di una città che si dice sorgesse sulle coste meridionali della Sardegna, saccheggiata dei tesori e distrutta dai pirati. I superstiti, dandosi alla fuga, si sparpagliarono su tutta l’isola, fermandosi man mano nei villaggi incontrati lungo il cammino. Ancora oggi, dove hanno trovato rifugio, gli anziani cantano un ritornello struggente e malinconico nel quale è contenuto il nome della città perduta: ANDHIRA.
Il nome ANDHIRA si addice perfettamente a questo gruppo di artisti per i quali il riferimento ad un preciso genere musicale sta decisamente troppo stretto. Il loro concerto intreccia una singolare elaborazione vocale, ritmica, timbrica, armonica e melodica, con le musiche e i testi di De André. I brani, pur restando fondamentalmente riconoscibili, vengono “aperti”, indagati, espansi, creando al loro interno momenti musicali di nuova composizione. Alle canzoni di De André, si alternano brani del repertorio originale di Andhira che si ispirano alla cultura popolare religiosa e laica di tradizione orale della Sardegna, luogo di ulteriore incontro con Fabrizio in quanto da lui scelto come sua seconda terra”. La particolarità e la bellezza del progetto non è sfuggita alla Fondazione Fabrizio De André, che ha sostenuto ANDHIRA fin dai suoi esordi, coinvolgendo il gruppo in molti eventi da lei stessa realizzati e patrocinando il loro primo disco, “Sotto il vento e le vele”. Tornano in Friuli a seguito dell’enorme impressione suscitata delle precedenti, altamente emozionanti, esibizioni e con un repertorio integrato da materiale originale, tradizionale, nonchè religioso, sulla venerazione dell’Addolorata
 
 

 

 
     
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Manifesto

 
 

 
 

 

 
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