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Colloredo di Prato 01luglio 2012

LAVIA – LA STORIA  DI  UN TORRENTE

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Del Forno Franceschino di Colloredo di Prato Racconta la sua terra. Tratto da "La tô lenghe , la tô tiere di Adriano Venturini:°vedi video

p.s. Documentazione fornita dalla fam.Del Forno

 
  LAVIA – LA STORIA  DI  UN TORRENTE

di Mario Codutti

La Lavia si inserisce in un territorio caratterizzato da una complessa evoluzione geomorfologia strettamente collegata a fenomeni glaciali che hanno portato alla formazione dell’anfiteatro morenico del Tagliamento.

La Lavia rappresenta una modesta asta torrentizia che drena le acque che si raccolgono nelle bassure intermoreniche; nel suo attuale corso raggiunge una lunghezza di circa 11 Km.. La sorgente principale è visibile nei pressi della S.P. Pagnacco-Fagagna , in comune di Moruzzo, a valle della frazione di Modotto, 210 m s.l.m. ad un centinaio di metri dai Casali Michelutti nei pressi della locale scuola elementare.

Si tratta di un avvallamento formato nel era glaciale e, con le acque piovane che non trovavano scolo aveva generato il noto laghetto di Modotto, scomparso verso il sesto secolo allorché i fondi furono posti a cultura.

Una sorgente secondaria è posta a nord di Casa Michelutti a Brazzacco, nasce in un tratto umido di pianura, a ovest di Villa Sartoretti e giunge in una zona chiamata “Forgaria”, dove nel secolo scorso le famiglie della zona si recavano a lavare e risciacquare la biancheria; a testimonianza di ciò, si possono tuttora notare la vasca ed i lavatoi in cemento.

Dalla sorgente a valle della scuola elementare di Moruzzo, il corso d’acqua prosegue a ridosso della case attraverso la borgata chiamata “Casali Zanor”, in località Mazzanins, dove si trova una sorgente secondaria “Aghe Plevane”; scende poi con le rive alberate costantemente da piante di indubbio pregio, fino in località Lavia.

Nel frattempo ha già ricevuto l’apporto di altre acque precisamente dell’“Aghe di Cjarin”e della ”Roggia” due rii che hanno origine dalle zone paludose del comune di Moruzzo a quota circa 200 m.s.l.m.

La Roggia in  particolare, è un rio che ha origine a nord di Santa Margherita  dov’è presente una zona paludosa; si tratta di una conca umida dove in passato si trovava il lago del Gruagno (il nome è derivato dalla gru, trampoliere che popolava la zona) e lambendo la località di San Andrea, nei pressi di Brazzacco, arrivava fino a Santa Margherita.

Nelle vicinanze della frazione di Lavia di Moruzzo si trova anche una sorgente chiamata “Aghe Mineral” (formata dai resti di una traversa che alimentava un mulino risalente ai primi anni del 1800), dove fino a pochi anni fa, l’acqua veniva usata per usi domestici dalla popolazione locale. In quel periodo operavano diversi mulini sul torrente: il primo, partendo dalla foce, era quello di “Casali Zanor” a Mazzanins; quindi esistevano altri cinque mulini tra Lavia di Moruzzo e Martignacco che ne sfruttavano le acque attraverso opere di presa e canalizzazione ora scomparse.

Al confine tra i comuni di Moruzzo e Martignacco la Lavia riceve le acque del rio Coranzano.

A testimoniare la costante abbondanza di acqua che alimenta il torrente, si elencano alcuni dati della Stazione meteo Regionale di Moruzzo rilevati negli ultimi 80 anni (gentilmente forniti dal Servizio Idraulica Unità operativa idrografica della Regione):

- piovosità media annua 1600 mm.;

- giorni piovosi 96 annui;

- precipitazioni max in 10 giorni 370 mm./decade;

- temperatura max   38 °C;

- temperatura min. -16 °C.

 

Lungo  il suo itinerario di 11 km, osservando il percorso in territorio comunale di Moruzzo, rileviamo degli aspetti molto simili al paesaggio di montagna: folta vegetazione rappresentata da essenze arboree quali il carpino, l’acero, il frassino, il platano ed un ambiente di elevata umidità ricco di varietà anche nel sottobosco.

Da sottolineare che nella borgata chiamata “Casali Zanor”, l’esistenza  dell’affluente chiamato  “Aghe Plevane“ di una fonte d’acqua purissima meta quotidiana di molte persone che ne fanno utilizzo per uso domestico.

In territorio di Martignacco nel borgo chiamato Lavia da alcuni anni è stato creato un percorso turistico denominato “la cjaminade” per passeggiate ecologiche che tocca gran parte del tratto a monte del torrente e dei suoi affluenti, dei cartelli indicatori sono stati apposti lungo il percorso.

Località

Martignacco

Il torrente dopo aver ricevuto il torrente Volpe, a due km delle sorgenti raggiunge Martignacco, attraversandone il centro abitato nei pressi del Duomo.

Scende poi, sovrappassando per mezzo di un ponte canalizzato, il Ledra.

L’alveo nelle zone di pianura è caratterizzato da sezioni incise nelle suolo alluvionale e sponde naturali leggermente rialzate rispetto al piano di campagna. In alcuni tratti il suo corso è pensile rispetto alla campagna circostante; in altri, che attraversano gli abitati, l’alveo è rivestito in ciottoli o calcestruzzo per incrementare la capacità di deflusso e stabilizzare gli argini.

La lavia termine il suo percorso nei prati di Colloredo di Prato.

Tratto dal Libro di Gianfranco Mossenta

 
     
 
 
 
     
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Mappa torrente lavia

 
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