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Colloredo di Prato 21 dicembre 2006

 
 
     
     
   
  a foto  fas part di un toc di storie di un grup di jovins di Coloret ca si son divirtus e a son stas insieme un pos di ains. Andrea Zomero  (fi di Nelo di "ust" e di Dina "vilot").  
   
 

Un Pņ di Storia

 
 

Agli inizi degli anni "60", a causa della scomparsa dalla massima serie dell'Udinese calcio, tutti gli sportivi erano in fermento. Rimasti delusi dalla retrocessione della squadra cittadina e non potendo sopportare domeniche senza un minimo di emozioni, parecchi decisero di fare esperienze in prima persona entrando a far parte dei direttivi delle rispettive squadre del paese o addirittura fondando nuove societą. Anche nella nostra frazione sorse questo problema.

 A quel tempo il nostro paese era diviso tra Interisti, Milanisti e Juventini e non ci sembrņ giusto che tutta la nostra passione fosse rivolta a queste squadre, anche se in quel periodo stavano spadroneggiando in campo europeo ed internazionale. 

 
     
 

Lasciando da parte le nostre rivalitą, formammo un comitato provvisorio composto da cinque persone con il compito di indire una assemblea di tutti i capifamiglia del paese. Da questa riunione, che ebbe luogo nella sede dell'Asilo in data 30 gennaio 1964 č scaturito il primo direttivo della neo UNIONE CALCIO  COLLOREDO  DI PRATO.

All'inizio c'era molto entusiasmo, parecchia voglia di fare e di arrivare. Per trovare il terreno adatto per costruire il campo da gioco ci improvvisammo tutti geometri, e di misurazioni ne facemmo parecchie. Oltre al problema dell'area, che doveva rispondere a certi requisiti, ci si doveva scontrare con i proprietari dei terreni i quali pensavano che il nostro progetto fosse una perdita di tempo. Non concepivano, infatti, che si potesse sottrarre all'agricoltura una cosģ vasta area di terreno.

 Dopo varie peripezie si arrivņ a stipulare un contratto quinquennale  con il geom. Sbuelz per i terreni di sua proprietą situati in Via Del Forno.

 

 
   
     
   


 
 
 
  Le emozioni del calcio in poesia  
 

 
 

Tagal
 

O vin il cjamp pal zūc dal balon!

Lu vin metūt a dongje mediant i boins ufizis di sior Vigj Sbuelz c’al a procurāt di judanus cun

passion sportive.

L’inaugurasion la vin fate in te domenie 19 di utubar, in che stesse domenie ch’al scomenzave il campionāt.

Dopo messe grande, duc i sportifs, batint il timp cu la musiche che veve lustr ās i strumens, e son vignūs sul puest indulą che il nestri President, sior Bepino Foschiani, al ditis quatri bielis peraulis e si č complasut che ancje Coloret siedi mot in cheste ativitāt.

Podopo il sior Plevan nus a dade la binidizion dal Signor per vie che il zuc al va fat ben, second li sregulis, e ancje zuiant si a di volesi ben e di la’ dacordo.

Intant che si faseve la cerimonie, i voi dai frus e erin discocolās parsore di une taule furnide di ogni ben di Diu:  biscos e butiglis di ogni fate. A e’ propit vere che duc i salmos e finisin in glorie  .

A di la veretāt sul cjamp e mancjn ancjemņ tantis robis: i servizis,dulą che i zuadors e laran a cambiasi, a lavasi e, salacōr, a mediasi, e son      apene imbastii. Par finiju, come ch’al č dibisugne, e coventi une vore di carantans e la Societat, apene nassude, ancje se jł conte dis voltis, no jč buine di faju cresi.

Ad ogni mūt il zuc al é inviāt, dut sta tal no stracasi e vé fiducie.

Sportifs! Tiraisi su.

Zuadors! Zuait ben!

Curiōs! Lait a cjalą li spartidis, ma vistisi che i vin prometūt al plevan di no piardi né messe ne’ gjespui par vie de partide.

"Tagal"

(Bollettino Parrocchiale 1964 )



 
     
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