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Colloredo di Prato 27 Marzo 2006

PASQUA

   
 
 

 
 

Parroco Don Giovanni Deganis

 
 

Una delle antifone che durante la Quaresima, la Liturgia ci fa ripetere nelle recite del Divino Ufficio è la seguente:

“Ecco i giorni della PENITENZA: tempo di PERDONO e di SALVEZZA.

Dobbiamo praticare la penitenza sempre ma in modo particolare nel tempo forte della Quaresima.

Una volta si usava spesso l’espressione “praticare la mortificazione” però la parola penitenza è più ricca di significato. Si tratta di un esercizio di ginnastica spirituale, per conservare e aumentare l’efficienza dello spirito, e così essere ben preparati e allenati ad affrontare il cambiamento della vita: tentazioni, sofferenze, smacchi, delusioni turbamenti suggestioni del male.

S. Paolo che ben conosceva lo sport, come si praticava in quei tempi in Grecia , e soprattutto nelle olimpiadi, scrivendo ai Cristiani di Corinto, grande centro commerciale dotato di due porti marittimi, così si esprimeva:

“Non sapete che i corridori dello stadio corrono tutti, ma uno solo ottiene il premio? Voi dovete in modo da guadagnarlo. Ed ogni atleta si astiene in tutto; essi lo fanno per ottenere una corona che appassisce, noi invece una indistruttibile. E io corro, ma non come uno che è senza meta: faccio pugilato, ma non come chi batte l’ arie, bensì tratto duramente il mio corpo ( mortificazioni) e lo trascino in schiavitù, perché non succede che mentre predico agli altri, io venga squalificato ( I° Cor 9,24,-27).

Il cristiano che vuole guadagnarsi una medaglia ( oro, argento, bronzo.) e salire sul podio con il vessillo della Croce deve essere sobrio, parsimonioso, generoso, disposto ad offrire il superfluo al fratello affamato, assetato o comunque in difficoltà.

La quaresima, è stato detto, ci mette a disposizione tempo di perdono e di salvezza. Perdono: noi sappiamo che il Signore è un Dio di pietà compassionevole lento all’ira e ricco nell’amore (salm 85).

Come mai, allora, i giorni della Quaresima vengono qualificati particolarmente come proprio del perdono e della salvezza. Forse che Do è soggetto agli alti e bassi dell’umore; Oggi di buon umore domani di cattivo Umore? Oggi perdono domani meno? Certamente no, sarebbe un errore  pensarlo.

. Il problema va posto su un altro binario.

E’  la Chiesa, mistica sposa di Cristo, che in questo tempo ci sprona e mette a disposizione nella sua materna strategia i mezzi della salvezza, procuratici  dal suo Sposo Gesù .

Vogliamo citarne due:

la CONFESSIONE SACRAMENTALE, il vaccino spirituale, che combatte ed elimina efficacemente “virus” del peccato.

l’ EUCARESTIA potente medicina e vera “vitamina” per irrobustire il nostro organismo spirituale,  poichè in questo Sacramento è presente il medico dei medici. Gesù.

Cerchiamo di approfittarne e oltre al perdono otterremo la Salvezza.

 
 

 

 
     
 

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Chiesa parrocchiale

 
 

 
 

 

 
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